Pride month: La lotta continua
Articolo di M. Amatruda
È possibile che nel 2021 due persone dello stesso sesso che si amano siano perseguitate e rischino addirittura la pena capitale? La risposta è si. È assurdo, terrificante, ma è purtroppo anche possibile.
Secondo il rapporto di Ilga World (International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association), una federazione di 1600 associazioni di 150 Paesi al mondo che ogni anno raccoglie in un report i dati e le mappe che raccontano la condizione di chi è discriminato per l’orientamento sessuale, a dicembre 2020 risultavano essere 69 gli Stati membri delle Nazioni Unite che continuano a criminalizzare atti sessuali omosessuali consensuali tra adulti. In 6 di questi Stati la pena legalmente prescritta per tali atti è la pena di morte.
Non desta stupore quindi che alle persone Lgbti venga riconosciuto lo status di rifugiato. In origine la Convenzione di Ginevra non faceva esplicito riferimento all’orientamento sessuale e all’identità di genere come caratteristica decisiva ma considerata l’importanza identitaria di tali caratteristiche queste ultime sono state inserite tra gli elementi rilevanti della definizione di rifugiato. Ciò significa che non è necessario che il paese dal quale sta fuggendo una persona Lgbti sia in guerra affinché la stessa ottenga lo status di rifugiato. Ciò che conta a tal fine è che esista una fondata preoccupazione di poter subire delle persecuzioni che non devono provenire necessariamente dallo Stato ma anche da attori cosiddetti non statali quali ad esempio la famiglia, bande criminali o la comunità in senso ampio.

Nonostante i 69 Paesi che criminalizzano gli atti omosessuali individuati dalle Nazioni Unite si trovino tutti fuori dal cosiddetto Occidente democratico, non è raro ascoltare fatti di cronaca che riportano aggressioni più o meno gravi a persone Lgbti nella nostra nazione o altrove in Europa.
Una ragazza viene cacciata di casa e ripudiata dalla sua famiglia perché ama un’altra ragazza, due giovani si scambiano un bacio in metro e vengono assaliti da un perfetto sconosciuto a causa di quel gesto, una ragazza viene aggredita perché indossa una borsa arcobaleno….verrebbe da chiedersi perché, cosa possa mai muovere tali gesti, l’ignoranza? La paura? E perché mai una persona che ne ama un’altra dello stesso sesso debba farci paura? In che modo può nuocerci o minacciarci?
Non c’è risposta. O meglio c’è una risposta corretta. In nessun modo. In nessun modo una persona che ne ama un’altra dello stesso sesso può nuocerci o minacciarci. Ma purtroppo i casi di violenza continuano ad accadere anche in un Paese come il nostro dove ancora non esiste una legge che tuteli le persone Lgbti. In un Paese in cui è addirittura ancora in atto una discussione in merito alla necessità di una tale legge.
C’è bisogno di un cambio di rotta. È necessario sensibilizzare, lottare, prendere una posizione, anche quando apparentemente la questione non ci tocca direttamente, perché in un certo modo comunque lo fa. Siamo tutti responsabili di quello che accade intorno a noi, ed è ora di partecipare per contribuire attivamente al cambiamento.