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Chi ci dice la verità?

Articolo di M.Amatruda

03/06/21, Napoli


Con l’avvento dell’era digitale la maggior parte delle nostre abitudini sono radicalmente cambiate. E allo stesso modo è cambiato il nostro modo di informarci. Le principali notizie ci raggiungono tramite i social sui quali ciascuno trascorre più o meno del proprio tempo e su cui postano praticamente tutti i principali siti di informazione. Ma sono davvero attendibili? Le notizie che ci ritroviamo a leggere e spesso anche a condividere hanno fonti verificate?


La diffusione incontrollata di fake news ha contribuito ad alimentare un clima di indifferenza verso tutte le notizie pubblicate che se non adeguatamente contenuto finisce involontariamente per condizionare il nostro agire quotidiano.





A questo proposito nel 2018 negli Stati Uniti è stata lanciata Newsguard, una startup gradualmente diffusasi poi in tutta Europa che mira a valutare l’affidabilità dei siti di informazione.

Ciascuno di essi viene valutato sulla base di nove parametri qualitativi, dei quali cinque riguardano i contenuti e la linea editoriale mentre i restanti quattro riguardano la trasparenza in aree quali proprietà e potenziali conflitti d’interesse. Ogni parametro ha un peso in base all’importanza ad esso assegnato.

Ciascun sito oggetto di analisi deve raggiungere un punteggio di almeno 60 su 100 punti per essere valutato affidabile. Una volta calcolato il punteggio il sito ottiene un’etichetta informativa, ovvero una recensione che indica in dettaglio per quale motivo ha ricevuto un certo rating e quali fonti impiega.

Tutto questo viene mostrato agli utenti grazie ad un’estensione applicabile ai browser più popolari.






Come ci si sarebbe potuti aspettare, e nonostante sia garantito il diritto di replica sia prima che dopo la pubblicazione della recensione, il progetto Newsguard ha ricevuto pesanti critiche, soprattutto dai siti che sono stati classificati come non attendibili.

Ma per avere un’idea dell’impatto che realmente le notizie attraverso le quali ci informiamo possono avere sul nostro modo di percepire la realtà, basti tenere conto di analisi recenti condotte sui dati di accesso a 23 principali siti internet italiani classificati da Newsguard come non affidabili e quindi potenzialmente diffusori di fake news:

Insieme, questi 23 siti generano 16.3 milioni di visite al mese

di media, vengono spesi 5 minuti e 36 secondi per visita. Questo vuol dire che il contenuto pubblicato viene ritenuto interessante e l’utente impiega del tempo per leggerlo.

Ovviamente, la maggior parte del traffico dati sui siti di fake news non proviene dai motori di ricerca, ma dai social network, come avevamo anticipato.

Un tale volume di traffico è chiaro indicatore della diffusione che all’interno del nostro Paese si ritrovano ad avere le fake news.


In un tale scenario è indispensabile orientare la propria attività aziendale e la formazione professionale al rispetto di valori quali l’affidabilità e la trasparenza e scegliere i propri partner aziendali alla luce di questi parametri.

Come azienda che opera in un settore in continua evoluzione e movimento quale il marketing, riteniamo infatti di poter contribuire attraverso una politica orientata a tali parametri per costruire una visione della realtà sempre meno influenzata da notizie non vere o non adeguatamente verificate.

Attraverso il nostro lavoro possiamo nel nostro piccolo contribuire alla realizzazione di una diversa consapevolezza e coscienza comune e cambiare davvero il mondo un dialogo alla volta!


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